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Il Cineforum come strumento di supporto nella Psicoterapia della Doppia Diagnosi

30/06/2025

L’evoluzione del cinema, da semplice intrattenimento a potente strumento di narrazione, lo rende oggi particolarmente adatto a contesti terapeutici, dove le storie raccontate sullo schermo possono favorire riflessioni profonde e momenti di crescita personale.

Proprio per questo, ogni sabato pomeriggio, all’interno della Comunità “Fratello Sole” guardiamo un film scelto per la sua rilevanza rispetto a tematiche quali la dipendenza, l’autostima, la realizzazione personale o il superamento delle difficoltà. I film vengono selezionati per la loro capacità di toccare profondamente le corde emotive e cognitive dei partecipanti, escludendo generi come il thriller o l’horror che potrebbero risultare disturbanti o poco costruttivi. Al contrario, si privilegiano opere che affrontano storie di vita reale, di fallimenti e successi, ricadute e recuperi, crescita personale e motivazione.

Dopo la proiezione, si avvia un momento di discussione collettiva in cui i partecipanti sono invitati a esprimere pensieri e riflessioni, spesso traendo spunto dalle vicende narrate nei film per parlare delle proprie esperienze. Attraverso questo scambio emergono narrazioni personali che possono rivelarsi profondamente terapeutiche, consentendo ai pazienti di elaborare il proprio vissuto in un ambiente sicuro e non giudicante.

La psicanalisi ha da tempo riconosciuto il valore simbolico e terapeutico del cinema. Jacques Lacan, noto psicanalista francese, sottolineava come il cinema potesse essere una forma di specchio, capace di riflettere aspetti inconsci dell’individuo. Lo schermo cinematografico diventa così uno spazio di proiezione non solo delle immagini, ma anche delle emozioni, dei conflitti interni e dei desideri del pubblico. In questo senso, il cineforum si presenta come un’estensione dello spazio terapeutico, dove il film diviene il catalizzatore di un dialogo interiore che può emergere grazie alla mediazione del gruppo.

Il cineforum non è solo uno strumento di intrattenimento, ma diventa parte integrante del percorso terapeutico e riabilitativo. Attraverso il dialogo aperto, i pazienti possono riflettere su come le esperienze dei personaggi cinematografici rispecchino o si discostino dalle proprie vite, creando connessioni e distanze utili per la loro autocomprensione. I partecipanti spesso si identificano con le storie di riscatto e di cambiamento, trovando in esse modelli di riferimento per il proprio percorso di guarigione.

La discussione di gruppo che segue la visione del film è un momento cruciale, poiché permette ai pazienti di confrontarsi non solo con sé stessi, ma anche con gli altri membri della Comunità. Il gruppo, nel contesto terapeutico, agisce come una cassa di risonanza per i pensieri e le emozioni individuali, offrendo sostegno e punti di vista alternativi. Il confronto tra pari aiuta a normalizzare vissuti difficili, mentre la condivisione di storie personali favorisce l’empatia e il senso di appartenenza, che sono fondamentali per il processo di riabilitazione.

Il potere del cinema di evocare emozioni profonde e di creare connessioni simboliche con la realtà interiore dei pazienti lo rende un alleato prezioso nella cura della Doppia Diagnosi, in un percorso che va oltre la semplice terapia e diventa un viaggio verso una consapevolezza più profonda e una vita più equilibrata.

a cura della Dr M. Carmela Ascolillo – Psicologa Psicoterapeuta

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